Sagra di S. Libera

Santa Libera è la festa di un piccolo santuario situato nella collina che separa Verzi da Boissano.

La storia racconta che questo era un tempo il posto in cui si trovava il paese di Verzi. Gli abitanti furono costretti a trasferirsi nella valle del nimbalto a casua di un'invasione di formiche che non permetteva più la vita in quella collina. Ora ci sono ruderi sparsi qua e la tra una miriade di ulivi coltivati per lo più dai Verzini, e che mantengono pulito il paesaggio che viceversa sarebbe invaso dal sottobosco.

La sagra si svolge in una piccola area piana di un prato situato un centinaio di metri a valle del santuario. Tutto sembra bellissimo e perfetto per lo svolgimento di una sagra, se non fosse per il fatto che in questo prato non arriva ne acqua ne elettricità. ...Ebbene si! Il Comitato Sagre riesce a fare una sagra anche dove non c'è nulla ed il centro abitato più vicino dista un paio di chilometri. Tutto deve svolgersi con una rapidità impressionante infatti, terminando la sagra dell'otto settembre il fine-settimana precedente, generalmente si ha a disposizione meno di una settimana per eseguire le sguenti attività:

  • stendere circa 100 metri di cavo elettrico fino alla linea più vicina;

  • fare l'impianto elettrico di tutta la sagra (illuminazione notturna, stand ed orchestra) prevedendo linee separate per i frigor e gestendo un generatore diesel che compensi l'eccessiva richiesta di potenza rispetto a quella fornita;

  • stendere circa 200 metri di tubo per l'acqua fino al collegamento più vicino ed eseguire tutti i collegamenti;

  • trasportare e montare tutte le cucine ed i fuochi, l'attrezzatura ed i frigor, tutti i tavoli e le panche (52 tavoli e 104 panche), il palco per l'orchestra e la cassa.

La strada che collega Verzi a S. Libera è sterrata e molto stretta: non passano quasi mai due macchine contemporaneamente. Praticamente nei cinque giorni che separano le due feste, diventa la strada più trafficata di Loano, infatti chiunque a Verzi abbia un motocarro, non fa altro che viagghiare avanti e indietro tutto il giorno.

Tutto questo naturamente deve essere pronto per il giorno prima dell'inizio della sagra, e fatto tutto in giorni lavorativi da persone che, come tutte le altre, hanno un lavoro e devono far fronte a mille altri impegni, ma che riescono sempre e comunque a trovare il tempo (magari la sera al buio) per organizzare questa sagra.

Ciò è possibile solo mettendo assieme un gruppo di individui intelligienti che sappiano sopperire ciascuno alle mancanze degli altri senza crear problemi, insomma persone di poche parole e tanti fatti! Persone che non hanno bisogno di avere alle spalle un apparato organizzativo che li comandi, ma che riescano ad intendersi al volo e siano sicure dell'operato del prossimo come del proprio, insomma persone che si conoscano da una vita e che siano cresciute assieme e che abbiano coltivato fin da piccoli la passione per le feste ed i valori delle tradizioni che fanno parte del luogo in cui vivono. Persone come i componenti del Comitato Sagre Verzi!.

Dopo aver compiuto questa impresa epica, la sera della vigilia si mangiano i fegati dei cinghiali macellati per la sagra a S. Libera. A tavola, oltre a compiacersi e vantarsi del risultato, solitamente si organizza nei minimi dettagli la giornata successiva che è cruciale, in quanto, oltre alle attivita solite, occorre trasportare da Verzi tutta la roba da mangiare, che non può essere lasciata lì durante la notte. Questa attività viene svolta solo il primo giorno in quanto i giorni successivi, rimane sempre qualche gruppo di ragazzi a dormire a S. Libera.

Solitamente la giornata del 15 settembre viene vissuta nel seguente modo:

  • Alle 07.30 iniziano i primi viaggi di roba da mangiare (prima viene portata la carne che è la prima ad essere sistemata)

  • Alle 08.00 i cuochi iniziano la preparazione dei sughi, del cinghiale e delle trippe per il pranzo: il 15 settembre è l'unico giorno in cui gli stand vengono tenuti aperti anche dalle 12.00 alle 14.00. Viene messa sulla griglia anche la punta di vitello che necessita di ben 3 ore di cottura

  • Alle 08.30 un'anima gentile porta la colazione insieme al pane fresco appena sfornato nel forno di fiducia a Loano

  • Durante la mattinata le friggitrici ed il pentolone dei ravioli vengono riempiti, la polenta viene messa sul fuoco, e lo stand viene organizzato dai serventi

  • Alle 11.00 c'è la messa grande del mattino.

  • Alle 11.30 deve essere tutto cotto perchè di li a poco la S. Messa ternina e quindi arrivano tutti a mangiare e a bere

  • Alle 12.00 la cassa inizia a distribuire i biglietti e si va avanti fino a che c'è gente in modo abbastanza sobrio, memori del fatto che si ha ancora una dura giornata davanti

  • Quando non c'è più nessuno alla cassa ci si riposa un pò ma quasi subito i cuochi mettono sul fuoco sughi, cinghiale e trippe per la sera: deve essere fatto subito per permettere la giusta cottura

  • Per Tutto il pomeriggio e la sera si ripetono le stesse cose della sagra dell'otto, compresa la processione che passa proprio nel prato di fronte allo stand

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