La Sagra dell'Otto
Verzi è una piccola frazione del comune di Loano situata ai piedi del monte Carmo (1389 m. slm) a circa 4 Km dal mare. Sorge nella piccola valle del nimbalto, un piccolo torrente che divide in due parti il paese. Sulla sponda destra del fiume è situata borgata isola: un piccolo borgo diviso in due parti (inferiore e superiore) ricco di tradizioni all'interno del quae si respira l'aria di una campagna vissuta ancora come ad inizio secolo. Sulla sponda sinistra del fiume sorgono invece borgata case, borgata borgarino e borgata chiesa, e proprio quest'ultima ospita la parrocchia di Verzi: Santa Maria delle Grazie.
La sagra dell'otto settembre si svolge in occasione della festa patronale (natività di Maria) ed è sempre stata la festa di tutto il paese. In un primo periodo è stata organizzata dalla pizzeria l'Agricola (unica pizzeria di Verzi), per poi passare, nel 1987, al Comitato Sagre che l'ha fatta crescere e fatta diventare la bellissima sagra di oggi. Il VerziGroup, nato nel 2005 con lo scopo di meglio formalizzare quello che era il Comitato Sagre, cerca di mantenere invariata questa bellissima tradizione.
La Sagra si svolge nel giardino delle vecchie scuole elementari di Verzi. Edificio di proprietà del comune che viene gentilmente dato in gestione al Comitato Sagre per ospitare appunto questo tipo di eventi.
La giornata inizia con la S. Messa alle 11.00, e mentre chi può va alla funzione, i cuochi del Comitato Sagre iniziano la preparazione del ragù, dello spezzatino e delle trippe. Nel frattempo gli addetti alle carni si sistemano la griglia, preparano il Cimiciuri (intingolo di "brevetto" sudamericano per il condimento della carne), e squadrano le pance di vitello per la preparazione della punta. A mezzogiorno, si organizza un pranzo privato a cui partecipano solitamente le autorità del comune di Loano che presenziano la festa, ed i Parroci che hanno tenuto la funzione religiosa, oltre naturalmente ai lavoratori della sagra.
Subito dopo pranzo, intorno alle 14.00 ci si riposa circa un'ora e poi inizia la frenetica attività di preparazione, in cui ogni persona è responsabile di organizzarsi il suo "settore", quindi: i braceri vengono accesi e le punte vengono messe sulla griglia, le friggitrici riempite d'olio, la pasta per i focaccini impastata e messa a lievitare, il pentolone per la cottura dei ravioli riempito, la torta pasqualina ed il salame dolce tagliati, l'acqua della polenta messa al fuoco con i condimenti necessari, i frigor contenenti le bevande riempiti.
Alle 17.00 inizia la S. Messa del pomeriggio, e conseguentemente tutto il paese si riversa in parrocchia pronto per patecipare alla processione delle 17.30 che porta per tutto Verzi la madonna dell'otto ed il piccolo crocifisso. Naturalmente a quell'ora tutte le attività di preparazione della sagra devono essere completate, in quanto, tutti devono partecipare almeno ad un pezzo di processione che passa proprio davanti alle scuole: infatti il Verzi Group per intero lascia i fornelli e si aggrega alla processione per dare almeno una "spallata alla cassa della madonna". E' bellissimo in questo frangente osservare la voglia che hanno e l'orgoglio che provano i Verzini a portarla: la frenesia è tanta che a volte si finisce quasi per litigare...
La processione termina alle 18.30 e prorpio intorno alle 19.00 tutti i partecipanti arrivano alla sagra per mangiare. La serata prosegue con attività febbrile circa fino alle 21.00, ora in cui l'orchestra inizia a suonare, l'affluenza di persone inizia a calare e quindi inizia il divertimento per gli organizzatori: Stefano dalla griglia inizia a chiedere a destra e a manca "ina buttia de carburante e dui carburatui", Enzo dell'Agricola entra nello stand con una cassa di bottiglie "del suo" e lo offre a tutti, gli addetti alle pentole ed alle friggitrici dalle retrovie iniziano a chiamare quelli davanti proponendo ogni sorta di brindisi, Silvano ai sughi inizia a ridere non capendo più un cazzo di quello che gli viene chiesto e quindi inveendo con i ragazzi dietro e insultando chi continua a rifornirli di vino... Insomma la lucidità dietro lo stand va scemando!
I cassieri, mentre si rammaricano di non poter essere in quella bolgia, vengono letteralmente investiti dal personale sotto lo stand che vorrebbero impedire loro di vendere ancora, in quanto le pentole sono ormai vuote... Ma loro, imperterriti, continuano a distribuire bilietti.
Con questo tram-tram si arriva circa alle 22.30 che si è perso ogni capacità di intendere e di volere e si va tutti sotto il palco per cantare a squarciagola l'inno di Verzi ("La nostra favola" di Jimmy Fontana) e le solite canzoni popolari, ballare il Meneito, il Ballo di Simone e l'Alligalli. Tutto questo delirio dura fino a mezzanotte, ora in cui ufficialmente termina la musica e chi è in grado di farlo lava le pentole per l'indomani mattina, che devono essere pronte per l'inizio di un nuovo giorno di sagra.
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